Vladimiro Giacchè, Titanic Europa, la crisi che non ci hanno raccontato, Aliberti editore, € 14,00
“L’austerità di fronte a un’economia già depressa è una follia criminale”. Paul Krugman, economista e premio Nobel, pochi giorni fa dal suo blog, ammonisce con queste parole i governi europei. Il tono è quello di un appello disperato e destinato a rimanere inascoltato.
Tutti gli stati europei ormai hanno adottato politiche restrittive fatte di tagli al welfare, al costo del lavoro e alla spesa pubblica, considerate misure inevitabili e assolutamente necessarie ad innescare la ripresa economica.
Ma è certo che sommando recessione, disoccupazione, tagli e riduzione del reddito nazionale e quindi dei consumi, si possa uscire dalla crisi? O semplicemente così si imbocca la strada della stagnazione e della deflazione, aggravando deficit e dimensioni del debito pubblico, accelerando i problemi dell’euro, con i disastri monetari e sociali che ne deriverebbero?
Giovanna Altieri ed Emanuele Galossi, a cura di, Mezzogiorno: una questione nazionale, prefazione di Vera Lamonica Saggi e contributi di: Giuseppe Travaglini; Giovanna Altieri, Francesca Dota e Giuliano Gerrucci; Lorenzo Birindelli e Riccardo Sanna; Emanuele Galossi; Mauro Di Giacomo, Elio Montanari e Clemente Tartaglione; Francesco Prota e Maria Jennifer Grisorio; Elena Battaglini; Serena Ruggiero, Sandro Notargiovanni e Emidio D’Angelo. Ediesse, Roma, 2010, € 20,00.
La questione meridionale è questione nazionale, la più complessa e difficile che il paese deve affrontare per uscire dalla crisi e costruire nuove prospettive di sviluppo e di coesione economica e sociale. È la grande ed irrisolta questione che accompagna tutta la storia nazionale e presenta, oggi più che mai, nodi che chiamano in causa la natura e la qualità delle politiche nazionali, gli obiettivi strategici del paese, il rapporto con la dimensione mediterranea dell’Europa. Il tema è scomparso per anni dal discorso pubblico, sostituito dalla ben più ingombrante «questione settentrionale» (peraltro questione tutta politica...), ed è ricomparso, da qualche tempo, più come effetto delle contraddizioni interne ai rapporti politici che come problema, e opportunità, da cogliere e valorizzare per concrete decisioni di policy.
Vincenzo Esposito, (a cura di), Innovare il Mezzogiorno, prefazione Stefano Mollica, interventi di: Alfredo Budillon, Mariano D'Antonio, Paola De Vivo, Vincenzo Esposito, Enzo Giustino, Alfonso Marino, Mario Parente, Giuseppe Zollo, Guida Editore, Napoli, 2008, € 9,00.
Passano gli anni, migliora la dotazione di risorse delle regioni meridionali del nostro paese, migliorano anche le loro possibilità di governance“ grazie alla elezione diretta di governatori e sindaci ma, ciò nonostante, quest’area del paese continua ad arrancare, finendo recentemente addirittura all’ultimo posto fra le aree destinatarie dei fondi europei. C’è, dunque, qualcosa che non va, e per capirlo occorre voltare pagina, osservare il sud dell’Italia da altri punti di vista e, soprattutto, adottare metodi diversi di analisi. È questa la tesi di fondo del libro “Innovare il Mezzogiorno” (Guida Editori 2008), promosso dalla AISLo (Associazione Italiana per gli Studi sullo Sviluppo Locale) e curato da Vincenzo Esposito, con interessanti contributi di Mariano D’Antonio, Paola De Vivo, Enzo Giustino, Alfonso Marino, Mario Parente, Alfredo Budillon e Giuseppe Zollo, un gruppo di studiosi da tempo osservatori dell’economia e della società meridionale.
Bruno Schettini, (a cura di), Governare il lifelong learnig. Prospettive di educazione degli adulti, introduzione di Duccio Demetrio, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2009, € 27,00.
Il volume pubblicato dalla ESI e curato da Bruno Schettini ha un doppio pregio: da un lato colma un vuoto nella pubblicistica sui temi dedicati all’apprendimento permanente, in un’ottica poco praticata del fare rete e integrazione tra i soggetti istituzionali dell’offerta di istruzione e di formazione con gli attori sociali, con il mondo della domanda e dei bisogni emergenti sul mercato (non solo del lavoro e delle imprese,ma anche delle persone e del terzo settore). Dall’altro, offre una visione multiculturale e multidisciplinare all’educazione lungo tutto il corso della vita (ricordando il titolo di una precedente fatica dello stesso schettini), grazie all’apporto ed ai contributi – alcuni di alto valore scientifico – offerti da esperti e competenti provenienti dai vari campi del sapere, del mondo accademico, ma anche sociale e produttivo.
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