RottamaItalia
Perché il decreto Sblocca-Italia
è una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro
Sedici grandi "firme" prendono posizione sul decreto "Sblocca-Italia", che - nel tentativo di "rilanciare" l'economia italiana - rischia di essere un pesante contributo alla devastazione del paesaggio, e un regalo alle lobby.
Un libro - corredato da 13 vignette dei più graffianti autori satirici italiani - disponibile gratuitamente in formato pdf, affinché -mentre il decreto viene discusso in Aula-, si apra il dibattito nel Paese e lo Sblocca-Italia (che in realtà è un "Rottama-Italia") si possa fermare
Perché questo libro
Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero.
Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro. E scelga il futuro.
Vogliamo un Paese in cui chiamiamo sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che innalza -e non ciò che distrugge- la qualità della nostra vita.
Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso.
Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione. Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero Calamandrei).
Il decreto Sblocca-Italia è, invece, un doppio salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui “sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere. Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino”.
La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio. Richiamando al progetto della Costituzione i nostri rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche ricorrendo al referendum: se -alla fine e nonostante tutto- questo sciagurato decreto “Rottama-Italia” diventerà legge dello Stato.
Perché non siamo contro lo Sblocca Italia.
Siamo per l’Italia.
Tomaso Montanari
Professore associato di Storia dell'arte moderna
Università degli studi di Napoli 'Federico II'
Dipartimento di Studi umanistici
Via Marina 33, 80133 Napoli
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4852