Le lettere del Presidente

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La neve a Napoli è un evento così raro che ci fa ritornare bambini, con il naso schiacciato sui vetri delle finestre, sorpresi e incantati a guardarla cadere. Qui finisce la poesia e inizia la storia di una brutta realtà.

In una metropoli come Napoli, non attrezzata per questi repentini cambiamenti di temperatura i disagi sono notevoli, in particolare per la mobilità, l’elettricità e i servizi.  L’acqua può mancare perché si ghiacciano le condutture e i vecchi contatori possono saltare come birilli.

E’ successo a me e a tanti napoletani. In questi momenti pensi che una soluzione semplice potrebbe essere quella di ricoprire le condutture e i contatori condominiali, così come si fa in altre parti d’Italia.

Nell’era della comunicazione da tre giorni provo a mettermi in contatto con l’ABC (Acqua Bene Comune) l’azienda idrica napoletana per segnalare il guasto al mio contatore, ma una segreteria telefonica mi lascia in attesa di un operatore che non risponde mai.

Mi verrebbe voglia di scrivere a De Magistris, ma impegnato come è con le questioni di Bagnoli, del S. Carlo, del Porto, del rimpasto della Giunta, meglio lasciarlo tranquillo.

Denuncio quest’episodio perché è la dimostrazione di quanto sia difficile a Napoli vivere sia la quotidianità sia la straordinarietà. Da sindacalista sono cresciuto a pane e diritti, con la convinzione che l’utente deve essere sempre soddisfatto e per questo il mio scoramento è doppio.

L’efficienza rende vivibile una città ed è anche il più pregnante indicatore di quanta capacità di ascolto  gli amministratori hanno per i loro concittadini. 

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