Il contributo di Raniero Panzieri al rinnovamento del sindacatoIl contributo di Raniero Panzieri al rinnovamento del sindacato Vincenzo Esposito per gentile concessione www.vincenzoesposito.org
Raniero Panzieri, con la fondazione dei Quaderni Rossi, e in piena continuità con la sua direzione di Mondo Operaio, opera un lavoro di profondo rinnovamento della cultura socialista a partire dalla rottura radicale con la concezione maggioritaria del marxismo – caratterizzato da una lettura di Marx storicistica, affermatasi in Italia attraverso l’interpretazione data dalla triade Gentile-Labriola-Croce, fatta propria dal Pci e da una parte consistente del Psi nenniano –, e teorizza un ritorno all’approccio sociologico del Marx delle origini: «il marxismo – quello della maturità di Marx – nasce come sociologia; il “Capitale”, in quanto critica dell’economia, che cosa è se non un abbozzo di sociologia? […] Io credo sia facile sostenere che una visione della sociologia come scienza politica è un aspetto fondamentale del marxismo; se si deve dare una definizione generale del marxismo direi che è proprio questa: una sociologia concepita come scienza politica, come scienza della rivoluzione» quindi contro la visione dogmatica prevalente del marxismo Panzieri riparte dal Marx del conflitto Capitale – Lavoro e dallo studio del rapporto tra lavoro vivo e lavoro morto e sull’uso non neutrale della scienza, della tecnica e, in particolare, delle macchine nel processo produttivo. Leggi tutto... Aggiungi commento
La superlega. Tra romanticismo calcistico ed economia.La superlega. Tra romanticismo calcistico ed economia. Gianni De Falco, presidente Ires Campania, coordinatore AIM.
Ho scritto di calcio. Nella visione romantica di un vecchio calciatore che gioca la sua ultima partita nella squadra del suo paese. Quello che in tanti rivendicano come essenza del giuoco del calcio su campi sterrati e di pietrisco. Il vecchio calcio dello zero a zero, l’ode al pareggio “cantato” da Annibale Frossi, campione del mondo con la nazionale di Pozzo e che giocava, impensabile soltanto immaginarlo oggi, con gli occhiali. Questo è il calcio romantico del passato che fu. Frossi lo ricordo per quella straordinaria immagine di calciatore con gli occhiali e che emotivamente ricordo nella più recente replica di mio fratello che, miope, giocava con gli occhiali nelle classiche partite di amici tra scapoli e ammogliati negli anni ottanta. Questo è il calcio romantico che ho pure io praticato. Il calcio dello zero a zero per la filosofia del “prima non prenderle” o, più terra terra, per incapacità dei protagonisti in campo. Oppure, come scriveva Gianni Brera, che noi italiani per DNA non potevamo provare a giocare in attacco. Che il nostro fisico di gente povera, esile e malnutrita ci costringeva a pensare innanzitutto a una difesa arcigna, per poi cavarcela nelle difficoltà e in trincea.
Il Rapporto OCSE 2021. Nessun “train de vie” passerà più per Roma e per Tozeur.Il Rapporto OCSE 2021. Nessun “train de vie” passerà più per Roma e per Tozeur. Gianni De Falco, presidente Ires Campania e coordinatore AIM.
L’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede in Parigi, ha pubblicato il rapporto, edizione 2021, “Obiettivo crescita dell’Ocse” indicando le misure e le riforme che i 37 Paesi aderenti dovrebbero perseguire per una “vera ripresa” dopo il dramma della pandemia. Le indicazioni e le considerazioni per l’Italia non presentano particolari novità rispetto al passato. Le sollecitazioni sono scontate. Alla stregua del padre che dà consiglio al figlio scapestrato: studia, non sprecare danaro, pensa al futuro e, quindi, risparmia, paga i debitori, così l’Ocse, come spesso fa pure la Commissione europea, raccomanda “produttività ed innovazione nelle piccole e medie imprese, con uno sforzo di allineamento alle imprese maggiormente performanti”. In realtà parliamo dell’ovvio, se così non fosse sarebbero destinate al fallimento. E’ la legge del mercato. Tra le altre indicazioni per l’Italia annotiamo: la semplificazione delle procedure amministrative, la riforma del settore giudiziario, una maggiore efficienza ed equità del sistema fiscale, una maggiore digitalizzazione, il miglioramento del sistema di istruzione e di formazione, il rafforzamento dei servizi per il lavoro. L’obiettivo generale resta la lotta alla criminalità, l’infrastrutturazione, un cuneo fiscale differenziato ed una tassazione di maggior favore. Il mercato del lavoro è segmentato e può capitare che ci sia maggiore disoccupazione in un dato settore, carenza di professioni e competenze in un altro, surplus occupazionale in un altro ancora. Non è più efficiente e funzionale un mercato del lavoro che non intrecci elementi di innovazione e cultura, che non offra spunti, in questo modo, a politiche di sviluppo, che non sia capace di attrarre capitali ed investimenti sul territorio. E' scomparso Ernesto PaolozziLutto a Napoli: muore Ernesto Paolozzi Classe 1954, Ernesto Paolozzi era uno degli ultimi grandi pensatori napoletani e un gentiluomo. Borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato da Benedetto Croce, vincitore della borsa di studio Francesco Compagna per gli Studi Meridionalistici, nel 1992 era stato eletto consigliere Comunale. Ha fondato l’Associazione “G. Amendola” e la rivista “Studi Critici”, era stato direttore scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Roma per il triennio 1992-1995, docente di Storia della Filosofia Contemporanea presso l’Università Suor Orsola Benincasa e presso L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.Già presidente della Commissione per la Toponomastica del Comune di Napoli e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, collaborava a riviste e quotidiani come il Corriere del Mezzogiorno, La Repubblica, Nord e Sud ed è stato autore di libri e saggi. La sua scomparsa, avvenuta questa mattina, lascia sgomenti e addolorati i tanti amici. Ieri era stato relatore ad una conferenza on line con Luigi Vicinanza, per il ciclo "I giovedì della filosofia". Ho appreso della improvvisa scomparsa di Ernesto Paolozzi, un colpo duro per la cultura napoletana. Un colpo duro per chi, come me, gli è stato amico. Una amicizia nata durante il periodo della sua Presidenza alla Commissione Toponomastica del Comune di Napoli e proseguita anche nella turbolenta vita politica napoletana. Venivamo da esperienze politiche differenti ma il dibattito, la riflessione, la discussione ci ha unito in un percorso che, seppure parallelo, ha sempre trovato punti di incontro, di scambio e di condivisione. Studioso di raro valore alimentò molti miei interessi e molte curiosità sulla figura di Croce. Da amico accettò di partecipare ad una delle prime iniziative seminariali di Ires Campania (faceva parte del nostro Comitato Scientifico) e Alter ad Agerola sul "Meridionalismo" in due successivi appuntamenti, presso il Museo civico e presso il Polifunzionale M. Gallo.
Più recentemente ho seguito sue videolezioni o comunicazioni seminariali che ha pubblicato su youtube... molte cose ci mancheranno di Ernesto, per prima la sua innata simpatia...
Mi stringo al dolore di Lea e a quello dei suoi figli. In particolare vorrei abbracciare Mariano, che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare.
Caro Ernesto... ci mancherai.
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