Tra verità parziali.Tra verità parziali. Gianni De Falco, presidente Ires Campania e coordinatore AIM.
Sulla parità di genere è in corso una battaglia legittima e importante nel nostro Paese. Nel PD, soprattutto, che decide di avere un vicesegretario vicario e due capigruppo alla Camera e al Senato donne. Ne parla il Presidente del Consiglio, ed è presente in tutti i dibattiti sul Mezzogiorno. Alcune volte, però, si incrocia con le politiche per il Sud (lavoro) in modo improprio. Vediamo cosa scrive su un quotidiano nazionale la Chair del W20 Linda Laura Sabbadini: “No, non sprechiamo le risorse del bilancio pubblico per la decontribuzione, che crea una segmentazione del lavoro e produce lavori di bassa qualificazione. Si tratta di agevolazioni utilizzate spesso da imprese che avrebbero comunque assunto. Usiamo i soldi di bilancio per assumere personale che nei servizi sociali deve lavorare e non per la decontribuzione. L’incremento di occupazione sarebbe strutturale e cospicuo anche e soprattutto al Sud”. Leggi tutto... Aggiungi commento
Ogni cittadino che nasce in Italia ha diritto a una stessa spesa pro capite.Ogni cittadino che nasce in Italia ha diritto a una stessa spesa pro capite. Gianni De Falco, presidente Ires Campania e coordinatore AIM.
I livelli essenziali di prestazione, i Lep, sono diventati argomento centrale di dibattito sul Mezzogiorno. La ministra Carfagna ha ribadito che bisogna puntare ad attuare questi livelli che garantirebbero un comune denominatore di servizi per tutti i cittadini italiani. I Lep sono rimasti fermi da anni a favore della spesa storica, che tanto comodo ha fatto al gruppo di sinistra con prevalenza tosco-emiliana in accordo con quello leghista destroso lombardo-veneto, complice la Conferenza delle Regioni a guida, recentemente, dopo Chiamparino (Piemonte), di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna). Rispetto ai criteri attuali l’attuazione dei Lep sarebbe un grande passo in avanti, questo è chiaro a tutti. Cercherò di dimostrare che anche tale obiettivo, raggiungibile con grande difficoltà, e solo in caso di crescita del Pil consistente, è in ogni caso un obiettivo difficile e, comunque, di retroguardia. Dio si fermerà ad Eboli... o un po’ prima?Dio si fermerà ad Eboli... o un po’ prima? Gianni De Falco, presidente Ires Campania e coordinatore AIM (Alleanza Istituti Meridionalisti)
«Occorre che lo Stato si assuma tutto intero il peso e il merito dell’iniziativa per trasformare razionalmente il Mezzogiorno». La frase così incisiva è di Giovanni Amendola[1] che, in questo modo, nel 1919 riassume questo indirizzo. La riporta Gabriele Pescatore[2], in un testo predisposto per il Centocinquantenario del Consiglio di Stato nel 1981, che scrive «Nella corrente di idee che suol definirsi come meridionalismo, e che si incentra sulla figura di Giustino Fortunato, si profilano due tendenze: quella di Salvemini, che corre fino a Guido Dorso e ad Antonio Gramsci, che ipotizza il radicale mutamento dei rapporti di classe nella società meridionale ed italiana, attraverso la rottura del sistema; e quella di Nitti, Amendola, Sturzo che ripone la speranza nello sviluppo guidato dall’intervento pubblico e dalla programmazione e accetta, pur volendo modificarla, la realtà sociale e politica quale essa è». La prima fila (e qualche idea per il Recovery plan).La prima fila (e qualche idea per il Recovery plan). Gianni De Falco, presidente Ires Campania, coordinatore AIM
E’ stata coinvolta la prima fila. Meglio di quanto ha fatto Mattarella con l’individuazione di Draghi non sarà possibile. Vedremo cosa diranno i partiti, che sanno che l’alternativa sono soltanto le elezioni, per molti onorevoli rappresentanti l’occasione di tornare a fare il lavoro che facevano prima, per alcuni il ricorso al solo reddito di cittadinanza. Ci vorrà un programma condiviso che dovrà puntare su tre obiettivi: crisi sanitaria, fino alla vaccinazione di una buona parte della popolazione in tempi velocissimi, crisi economica ed attenuazione se non eliminazione delle disuguaglianze. Tutti e tre gli obiettivi aiutandosi con le risorse del Recovery plan, ma anche con i vituperati prestiti Mes. Ma Draghi non può correre il rischio che tale progetto diventi un altro libro dei sogni. Per questo va accompagnato da una pianificazione degli obiettivi e dei tempi di attuazione, in maniera che si possano avere i singoli step da raggiungere, con i tempi relativi, accompagnati da procedure di verifica dei risultati. Un approccio molto diffuso nelle aziende dalle quali sicuramente questa fase governativa dovrà prendere le best practice, che l’ex governatore conosce bene. |