Mario Parente è morto.Mario Parente è morto. Gianni De Falco
La notizia mi ha lasciato frastornato. Pur sapendo da tempo che la sua salute era minata da vari acciacchi la notizia della sua fine mi ha molto colpito. Mario non è stato soltanto un sindacalista ma un fine intellettuale ed un esperto di territorio e urbanistica, materie che coltivò anche professionalmente. Con Mario, proprio per questo, ci intendemmo subito. Come segretario regionale di organizzazione mi fu molto vicino, prodigo di consigli. Un amico vero. Amicizia che si protrasse anche dopo la sua uscita dal sindacato. Pur abitando a Benevento la nostra frequentazione è stata continua e, insieme con altri amici, abbiamo promosso l’associazione Alter, una associazione culturale. L’entusiasmo è sempre stato dominante e coinvolgente. Le discussioni con lui non furono mai banali, mai. Poco prima delle vacanze natalizie ci eravamo sentiti per poterci vedere, salutare e organizzare alcune iniziative da sostenere con Alter, ma la sua salute era peggiorata (era in dialisi e aveva avuto conseguenze anche visive) e telefonicamente mi confessò di sentirsi troppo stanco e, seppure a malincuore, aveva chiesto di vederci dopo le feste. Non ci vedremo più, invece. Sono vicino a Carmen e a Pasquale, l’amato figlio anche lui amico mio e nostro. Ciao Mario.
Mario Parente, Sociologo, Studioso dei processi di trasformazione sociale e culturale, fu impegnato nella elaborazione e ricerca di idee e metodologie innovative. Già Segretario generale della Camera del Lavoro di Benevento fu anche Segretario di organizzazione della CGIL Campania.Autore di diverse pubblicazioni. diresse per anni l'istituto di ricerca S.PER (seminario permanente). Socio fondatore dell'Associazione culturale Alter. Aggiungi commento
E' morto il prof. Tullio De MauroIn ricordo di Tullio De Mauro. Gianni De Falco
Tullio De Mauro lo ricordo protagonista di varie attività formative organizzate dalla Fiom nazionale, una su tutte sulle tecniche di comunicazione sindacale dal titolo Tecniche, trucchi e trappole, ne fummo discenti tutti noi della Commissione nazionale per la formazione. Una esperienza unica che prendeva avvio dal suo “Vocabolario minimo della lingua italiana”. 3000 vocaboli comuni ed in uso come linguaggio condiviso dalla maggioranza degli italiani. Vocaboli conosciuti e compresi dalla maggioranza di essi. Più il vocabolario si ampliava e meno sarebbe stato compreso, più vocaboli si usavano al di fuori di quei 3000 e meno persone erano in grado di comprendere e condividere. L’esercitazione a cui ci sottopose riguardò le tesi congressuali della stessa Fiom. Ad intervalli più o meno regolari, ogni ottanta – cento parole veniva cancellato un termine e ci si chiedeva di sostituirlo con quello che si riteneva originale o coerente con il periodo ed il concetto espresso. Era un test di comprensibilità. Fummo coinvolti tutti, compresi i responsabili della stessa Commissione nazionale, Sandro Bianchi (che gà da qualche anno ci ha lasciati) e Bruno Sacerdoti. Alla esercitazione era presente anche il segretario nazionale Cremaschi che tentò, inutilmente, di sottrarsi alla prova affermando che le Tesi erano state scritte dalla segreteria e quindi la prova sarebbe stata falsata. Il professore Tullio De Mauro insistette con fermezza. La prova fu quindi realizzata. Risultato: nessuno utilizzò i termini originali utilizzati in originale nelle Tesi. Neanche Cremaschi che affermava di averle… scritte. «Se voi dirigenti non avete capito o intuito i termini da sostituire come potete pensare che la base possa dunque comprendere e condividere le vostre Tesi?». Una lezione di democrazia partecipativa negata a tanti. Se le Tesi non sono comprensibili allora sono scritte esclusivamente per la “casta dirigente”. Una lezione che non dimenticherò mai.
La civiltà della pasta. Storia di maccaroni e maccaronari. Un libro a cura di Enzo Esposito.Il nostro amico Enzo ha pubblicato un libro sulla storia e sulla civiltà della pasta e sui suoi protagonisti, i maccaronari. Pubblichiamo di seguito la recensione del Direttore dell'Ires e antico compagno d'armi Gianni De Falco.
La civiltà della pasta. Storie di maccaroni e maccaronari. A cura di Vincenzo (Enzo) Esposito. Prefazione di Claudio Novelli e post fazione di Giuseppe (Peppe) Zollo, edito in Napoli, 2016, per i tipi di Dante&Descartes. € 22,00.
Di Gianni De Falco.
Mi rigiro tra le mani il bel libro “La civiltà della pasta. Storie di maccaroni e maccaronari” curato da Enzo Esposito, un amico, quasi un fratello. Per la prima volta rilegato, corretto, verificato e stampato. Ma il libro lo conoscevo già, sono alla terza o quarta lettura solo che le precedenti o sono avvenute on line o su fotocopie. Questo per volere di Enzo che a pochi amici fidati (siamo tutti ricordati e ringraziati nel libro) ha chiesto di leggerlo (in modo carbonaio) per parlarne insieme, ricevere osservazioni ed eventuali correzioni (ma solo tipografiche). Il volume non è uguale a quello che ci ritrovammo inizialmente tra le mani, ma l’edizione a stampa richiede le sue regole. Tuttavia, nonostante i tagli (si perché l’edizione carbonaia era molto più ampia) il libro resta di una certa «consistenza editoriale». Enzo ricostruisce “storie”, evoluzioni di una industria molitoria e pastaia che quasi non esiste più, basta guardare la ricca iconografia per ritrovare nomi e “premiate ditte” e “Real fornitori” che oramai appartengono alla storia di chissà chi, di chissà quando, di chissà cosa e di chissà dove. Il meccanismo è quello dell’antologia, Enzo ha ricercato, ha letto, ha scartato ed ha acquisito una notevole mole di scritti letterari, articoli, leggende… facendone quasi un romanzo. La dedica è di per sé una indicazione, tolto l’obbligo di quella alle sue donne Amelia e Roberta (alle quali per la verità ha dedicato da sempre la sua vita), continua con altre donne, due di pura fantasia, Francesca e Nunziata, e l’altra inventrice delle due precedenti, la scrittrice Maria Orsini Natale. Auguri di Buon AnnoA tutti gli amici di Ires Campania Buon 2017 |