«Je suis Charlie» la riflessione critica.Ires Campania e Archivio Storico Cgil Campania hanno invitato a dibattere i seguenti amici:
Marcelle Padovani, giornalista
Jamal Qaddorah, Cgil Campania
Gianmarco Pisa, Operatori di Pace Giustino Fabrizio, giornalista
Habib Mastouri, giornalista
Cesare Imbriani, doc. universitario
Giuliana Cacciapuoti, doc. universitario Kacem Afia, UGTT Tunisia
Ricardo Bellera, CCOO Catalogna P. Ibrahim Faltas, parroco di Gerusalemme
già custode Chiesa Natività di Betlemme
Una iniziativa di Ires Campania e dell'Archivio Storico Cgil Campania
«Je suis Charlie» apre ad una riflessione critica.
«Je suis Charlie» è stato il grido, la prima risposta, sull’onda emotiva della tragedia compiuta, della Francia e dell’intero mondo occidentale agli atti terroristici accaduti a Parigi. Me è sufficiente questa risposta a spiegare il perché quegli atti siano accaduti? Una riflessione tra i rapporti del mondo occidentale con il mondo islamico, tra le politiche – che sembrano sempre essere di natura colonialistica – che si adottano a carattere internazionale, sempre sospese tra “aiuti” e “ingerenze”, determinano o no condizioni di subalternità e repressione verso società e culture diverse? Per capire quelle società e quei Paesi c’è assolutamente la necessità della “paura” del diverso e dello sconosciuto (e del terrorismo come strumento di reazione)? Possiamo chiederci quale altro modo, quale altra politica, quale altra cultura può servire a determinare condizioni di fratellanza, di coesione, di accoglienza? Un altro Islam esiste. Ne abbiamo avuto prova proprio durante le manifestazioni parigine. Ne abbiamo quotidiana testimonianza nelle nostre città. Tuttavia, sulla paura del diverso e sull’applicazione dei diritti di cittadinanza anche alle minoranze etniche, si è costruita una politica dell’avversione e del respingimento che non ha nessuna pratica efficacia a fronte di trend sociali sempre più tendenti alla multiculturalità e alla multietnia. Il “terrorismo di tendenza" spesso è più intollerabile di quello armato, più subdolo, più silenzioso, più pervasivo e, quindi, più “efficace” (se così si può dire). Il sapere, la conoscenza, la curiosità, la cultura sono le efficaci armi che possono consentire il superamento di quelle barriere virtuali di arretratezza e divisione che i “poteri deboli” di questo mondo vogliono imporci. Lo scrittore e drammaturgo britannico Edward George Earle Bulwer-Lytton soleva affermare che «la penna è più potente della spada» parafrasando l’antico proverbio dell’Antico Testamento secondo cui «ne uccide più la penna (la lingua) che la spada», non sapendo e non volendo noi utilizzare la spada cerchiamo di utilizzare al meglio le penne (e le matite).
A. Ciardi, responsabile Archivio Storico Cgil Campania G. De Falco, coordinatore generale Ires Campania Le lettere del Presidente
La neve a Napoli è un evento così raro che ci fa ritornare bambini, con il naso schiacciato sui vetri delle finestre, sorpresi e incantati a guardarla cadere. Qui finisce la poesia e inizia la storia di una brutta realtà. In una metropoli come Napoli, non attrezzata per questi repentini cambiamenti di temperatura i disagi sono notevoli, in particolare per la mobilità, l’elettricità e i servizi. L’acqua può mancare perché si ghiacciano le condutture e i vecchi contatori possono saltare come birilli. Leggi tutto...
Salutiamo un amico dell'Ires Campania.Non comincia come ci aspettavamo il nuovo anno 2015. Ci ha lasciato, dopo una breve e grave malattia, Raffaele Pirozzi. Raffaele è stato segretario della Cgil Campania e dopo la sua uscita dal sindacato regionale ha continuato a conservare un rapporto "passionale" con il sindacato e ha continuato ad avere un amichevole scambio collaborativo e di attenzione con la nostra struttura. Ricordiamo Raffaele come uomo di spessore culturale e politico e, soprattutto, come un caro e sincero amico. |