Lettera al nostro amico Mario GentileCaro Mario, anche tu ci hai lasciato, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all'improvviso e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bella persona che sei, il tuo coraggio e la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, infine - ma non per importanza - la tua generosità e il tuo altruismo. Nessuno avrebbe mai pensato insomma che saresti diventato un ricordo per tutti noi e senza avvisarci ci mancherà un’altra pizza. Il gruppo del mercoledì, che si ritrovava nella pizzeria di Mimmo sui gradoni di Porta Capuana, ha visto un gruppo di amici che si ritrovava attorno a un tavolo, con pizza e birra, per parlare del più e del meno, di politica, di sindacato ma soprattutto per antichi legami di amicizia, soprattutto per questo. Al gruppo si erano uniti poi Vittorio Ciccarelli e l’avvocato Gennaro Mazza, ma gli argomenti non differivano di molto, la nostra età e le nostre esperienze si riferivano ad un tempo che ci accomunava. Ma non si guardava solo al passato, nostri argomenti erano anche contemporanei con sguardi al futuro… insomma, non è mai stato un gruppo di arzilli vecchietti…
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A quarant'anni dal terremoto in Irpinia. 23.11.80. L'urlo della terra.23 novembre 1980. L’urlo della terra. Gianni De Falco, presidente Ires Campania
pubblicato su https://www.politicameridionalista.com/2020/11/26/terremoto-irpinia-lurlo-della-terra/
23 novembre del 1980, ore 19:34. La terra che ti trema sotto i piedi è qualcosa d’impressionante. Ero a Fuorigrotta e l’ho sentito forte, ma ciò che mi è rimasto impresso è la ventata di gas e zolfo che si sentì per l’aria e che, inizialmente, fecero pensare ai vulcani dei Campi Flegrei, alla Solfatara. Sentii un grande rumore, un boato scatenato dal tremore delle case, vidi i lampioni oscillare ed il viale Kennedy trasformarsi in una marea ondeggiante. L’edificio del Politecnico in maniera paurosa oscillava, e oscillava come una pentola in ebollizione lo stadio di S. Paolo. Non c’era verso di trovare equilibrio. Per 90 secondi la terra ha tremato, 6,9 gradi della scala Richter, con un’intensità tra i 10 gradi (completamente distruttiva) e i 7 gradi (molto forte) della scala Mercalli. Il bilancio è più critico di un bollettino di guerra: le stime riferirono di 2.914 morti, 8.848 feriti e circa 280mila sfollati. In totale 679 Comuni raggiunti dal sismo, 8 le province coinvolte: Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia. Tra i 679 ben 506, il 74%, ha subito gravi danni. Nel dettaglio: 20mila alloggi distrutti o irrecuperabili nei 36 Comuni della fascia epicentrale. Mentre in 244 Comuni (non epicentrali) altri 50mila edifici hanno registrato danni da gravissimi a medio-gravi. E ci sono poi altri 30mila alloggi danneggiati in maniera lieve.
Addio a te, caro compagno…Addio a te, caro compagno… Gianni De Falco
In sole quarantottore la vita di Rosario Messina si è consumata e spenta. Per me una notizia straziante sin dal principio, da quando domenica la compagna di Rosario, Liliana, mi avvisò di averlo ricoverato. Poi è stata tutta una discesa… dal sapere del “brutto male” lunedì e scoprire che con il Dpcm e la Zona Rossa (sembra proprio uno scherzo beffardo) non avremmo potuto salutarlo, accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. «No, la chiesa no» ha ragione Liliana, la chiesa no. «Bello mio - era il suo intercalare quando doveva dire o sottolineare una cosa importante – sapessi cosa si è scatenato in rete alla notizia…». Per cominciare il “nostro” gruppo di WhatsApp, quello della pizza al mercoledi, ti saluta con un «ciao», semplice come siamo noi semplici. In tanti stanno scrivendo, ti ricordano… nonostante il tuo aspetto burbero in tanti ti volevano bene. Nonostante ti fossi allontanato da un po’ per via della pensione quelli della “generazione mia” ti ricordano tutti. Non sto qui a ricordare la tua vita trascorsa tra partito (si, si, non ti preoccupare Rosa’ lo dico… il PCI, era pure il mio…) e sindacato (tra categorie e dipartimenti)… perché è come ricordare un po’ a tutti quello che tutti in Cgil hanno fatto. Da figiciotto a sindacalista… negli anni nostri era così. PIANETA CINA. One belt, one roadOne belt, one road Mazhar Ali Jarwar, studente, dottorato Ambiente, Risorse e Sviluppo sostenibile. Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
L'iniziativa One Belt One Road (OBOR) è stata proposta dal presidente cinese Xi Jinping nel 2013. È un'iniziativa storica che parte dalla Cina con lo scopo di connettere le persone di tutto il mondo. Recentemente è stata battezzata come Belt and Road Initiative (BRI) e comprende due programmi. Il primo è stato chiamato Silk Road Economic Belt (una rinascita della vecchia via della seta terrestre che collegava la Cina all'Asia centrale , al Medio Oriente e all'Europa), conosciuta anche come Modern Silk Road. Il secondo programma si chiama 21st Century Maritime Silk Road e si basa sull’uso delle vie d'acqua tra i paesi membri dell'iniziativa OBOR. Comprende circa 65 paesi e 900 progetti con un volume di investimenti di 850 miliardi di dollari. La Asian Infrastructure Investment Bank è stata lanciata con un capitale di avvio di 100 miliardi di dollari nell'ambito di OBOR.
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